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Il fruscio del vento, il cantericcio allegro delle cicale e il phon accesso sono rumori percepiti dall’essere umano con un ampio effetto calmante e rilassante. Un suono basso, ripetitivo e che copre gli eventuali rumori fastidiosi provenienti da fonti esterne possono divenire un alleato per chi fatica a prendere sonno. Nei grandi come nei bambini e in particolare per i neonati certi suoni e rumori possono conciliare il sonno. Servono davvero, quindi, i rumori bianchi neonato? Parliamone insieme.
Shhhh … chissà quante volte avete messo il dito davanti alla bocca ed emesso questo suono sibillino. Un gesto molto comune che inconsapevolmente tendiamo a ripetere in maniera autonoma. Questo suono, così come una serie di altri rumori costanti, ripetitivi e senza picchi, viene percepito dall’orecchio umano con una frequenza che risulta essere rilassante e calmante. Differentemente l’orecchio umano e il cervello si attivano laddove i suoni giungono per lo più dai cambiamenti improvvisi. Pensiamo ad esempio come un tuono risulti essere un rumore disturbante se la serata che stiamo vivendo è serena con un sottofondo dato dal frinire delle cicale.
Ma cosa sono i rumori bianchi?
I rumori bianchi sono dei suoni che hanno la caratteristica di essere:
In sostanza questi suoni, che effettivamente sono “speciali” per il nostro cervello, riescono a nascondere tutti gli altri suoni disturbanti provenienti dall’ambiente circostante.
È estremamente comune credere che una persona, adulta o neonato essa sia, possa semplicemente chiudere gli occhi ed abbandonarsi quando ha sonno. Se valutiamo questa situazione e la compariamo con le nostre esperienze da adulti, ci rendiamo conto che è poco veritiera. Capita a tutti che ci si senta particolarmente stanchi da non riuscire a prendere sonno e se fatichiamo noi adulti, ancora di più quando andiamo a considerare il sonno per un neonato.
I primi mesi di vita di un bambino rappresentano una crescita esponenziale e una maturazione di molteplici funzioni biologiche. La struttura del sonno ancora non è sviluppata e ci vorranno mesi perché venga a consolidarsi.
I nove mesi successivi alla nascita sono molto importanti per un neonato, il cui bisogno primario sarà quello di ritrovare lo stesso ambiente e contesto conosciuto nell’utero materno. Il calore, il contenimento (a proposito sai cos’è lo swaddle per neonati?), il battito cardiaco che andrà a regolare il ritmo respiratorio necessario per potersi abbandonare. Così da rilassarsi e calmarsi.
Esistono molti approcci che tendono a consigliare ai neo genitori di ricreare un ambiente molto simile al contesto uterino e uno dei metodi più conosciuti è dato dalle raccomandazione del Dr. Harvey Karp.
Il pediatra statunitense autore di innumerevoli libri è fautore del metodo 5S consiglia di ricreare un ambiente naturale molto simile a quello uterino. Il metodo delle 5S (di cui abbiamo già parlato varie volte nel blog) è basato su cinque azioni che, se usate in maniera corretta e contemporanea, dovrebbero fare in modo che il neonato si calmi e possa riposare serenamente. Quando il bambino cresce sarà in grado di fare a meno di un sostegno esterno in quanto avrà sviluppato le sue capacità.
Fasciare il neonato, cullarlo con dolcezza, posizionarlo su un fianco, succhiare e infine permettere l’ascolto dei rumori bianchi. Il Dottor Karp utilizza la parola anglosassone shushing che in una breve descrizione, possiamo ricondurre alla sensazione del vento che soffia. E non è un caso che sia stato raccomandato l’ascolto di un rumore bianco tra i comportamenti da tenere per calmare un neonato.
Uno studio inglese pubblicato nel 1990 (su circa 40 neonati dal sonno considerato difficile), ha dimostrato che l’80% dei bambini si addormentava in meno tempo e con più facilità, proprio con l’utilizzo di rumori bianchi. Al contrario il 25% dei bambini che non ascoltavano questi suoni, mostravano la stessa grande difficoltà di addormentamento e nel sonno.
Un altro studio del 2014 e condotto su 120 neonati, ha rivelato che i rumori bianchi sarebbero anche un ottimo alleato nel combattere il dolore, ridurre il pianto e con effetti benefici anche sui segni vitali.
Contrariamente da quello che si pensi i bambini e in particolar modo i neonati non necessitano del silenzio assoluto per addormentarsi o mantenere il sonno. Seppure sappiamo che nel grembo materno i suoni esterni sono ovattati dalla placenta siamo altrettanto consapevoli che il neonato percepisce il battito cardiaco e il flusso sanguigno. Il cui rumore è molto simile al fruscio di un aspirapolvere in funzione.
Un tempo si credeva che i bimbi in pancia non sentissero. Studi scientifici hanno dimostrato che l’udito e il tatto sono i primi sensi che invece si attivano nel feto. L’apparato uditivo incomincia a svilupparsi tra l’ottava e la decima settimana di gestazione. Nell’utero materno il feto inizia a conoscere e riconoscere la voce della mamma ed è in grado di discriminare sia suoni che rumori fastidiosi. La ninna nanna e le canzoni seppur ovattate giungono all’orecchio del feto che potrà iniziare a porre le basi per un legame con la mamma.
Inoltre tutti nasciamo con dei riflessi (il riflesso di suzione, quello di deglutizione, di starnutire)tra cui il riflesso calmante, poco noto, ma molto importante. Il riflesso viene sempre attivato da qualcosa (un trigger), ad esempio la suzione viene attivata toccando la guancia del neonato.
Il rumore bianco è in grado di attivare il riflesso calmante dei neonati, e anche degli adulti.
In natura esistono molte possibilità per avere un suono bianco che faccia al caso nostro (rumore rosa), ma a volte si è impossibilitati a riprodurlo. Ed ecco che, in casa, possiamo utilizzare alcuni strumenti di uso comune per replicare l’effetto. Ad esempio:
Abbiamo parlato dei rumori bianchi come un eventuale mezzo per poter rilassare, calmare e far addormentare il proprio bambino. Prima di procedere è bene fare un piccolo passo indietro e specificare che questo utilizzo, come qualsiasi altro metodo, non è detto sia adatto a tutti. Ogni bambino ha una sua individualità che non si può e non deve essere ignorata. Non esistono metodo uguali, esistono approcci rispettosi dei bisogni di tutta la famiglia e che sappiamo modellarsi sulle caratteristiche uniche di ognuna di esse.
I rumori bianchi non possono essere la soluzione per tutti, sono una possibilità che può funzionare o meno, in base alle peculiarità e alle esigenze dei piccini e della famiglia.
Al contrario di quanto qualcuno sostenga non creano dipendenza, e possono semplicemente essere una soluzione temporanea.
Sicuramente il rumore bianco è in grado di aiutare il neonato a calmarsi e trovare il suo momento per addormentarsi ma senza che esso diventi l’unico modo perché questo possa accadere. Ascoltare un suono continuo, ripetitivo inserendolo ad esempio nella routine serale potrebbe essere una soluzione per non creare una sorta di indipendenza. Un comportamento che potrebbe protrarsi fino all’età adulta.
In conclusione il rumore bianco è sicuro e molto utile per i neonati che ne accettano i suoni portando a rilassarsi e addormentarsi. In sostanza, il rumore bianco permette di “costruire dei ponti” tra un ciclo di sonno e l’altro, quindi risulta utilissimo anche per la nanna diurna.
Affronto ampiamente questo tema, e tanti altri con suggerimenti pratici, anche nel mio libro: Dolce nanna, comprendere e favorire la nanna del nostro bambino. Corri ad acquistare la tua copia e fammi sapere cosa ne pensi!