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La regressione del sonno dei 6 mesi ti fa paura? Vediamo insieme come affrontarla al meglio. I 6 mesi dei nostri cuccioli arrivano in fretta, proprio come gli innumerevoli traguardi che sono riusciti a sviluppare e a conquistare. Iniziano a stare seduti in modo autonomo, afferrano gli oggetti con le dita passandoli da una mano all’altra, e sono sempre più attratti dalla scoperta del mondo. Devi sapere subito che le nuove conoscenze che sviluppano, avranno bisogno di incanalarsi in qualche modo, e il momento della nanna sembra essere quello maggiormente indicato.
Se anche il tuo bimbo improvvisamente ci mette tantissimo ad addormentarsi o non dormire più di 1 – 2 ore consecutive la notte, può essere giunto il momento di parlare di regressione del 6° mese.
Ma esattamente in cosa consiste la regressione del sonno dei 6 mesi?
Eppure sembrava di aver raggiunto un buon equilibrio del sonno nei primi mesi di vita. I ritmi familiari assestati, la routine consolidata, e aver compreso come rispondere al bisogno di contatto del proprio figlio in maniera adeguata. E invece? Un passo avanti e due indietro.
Sentirsi confusi è normale e in un momento di grande esplorazione del mondo da parte del tuo bambino, la nanna può diventare molto complessa. In generale, è proprio il sonno che ha bisogno di auto regolarsi nei primi mesi di vita e blocco fin da subito il pensiero negativo che ti sta frullando in testa: non è un capriccio e nemmeno la strada lastricata verso il vizio.
A 4/6 mesi di vita non parliamo più solo di neonati, ma di piccoli esploratori sempre alla ricerca di nuove scoperte e nuove avventure. Per i nostri bimbi è tutto nuovo. Se pensiamo che per nove mesi sono stati abituati a un ambiente ristretto, buio e senza rumori per loro non sarà facile accettare le novità che il mondo esterno gli presenterà. Ogni bambino è a sé con il suo carattere e la sua individualità, su questo siamo concordi tutti, esperti e non del settore materno infantile, ma tutti i bambini necessitano di un consolidamento del ritmo circadiano.
Ed ecco che siamo in un momento del tutto fisiologico che viene denominato regressione del sonno o sleep regression, per utilizzare un termine anglosassone. In realtà più che regressione di per sé dovremo chiamarla progressione, in quanto questo momento è indice di un vero proprio balzo in avanti (perché la regressione del sonno non è una regressione). Un progresso nello sviluppo che il bambino sta per fare, o che ha già compiuto.
Le regressioni del sonno seguono principalmente le grandi conquiste dei bambini che toccano importanti tappe nello sviluppo motorio, emotivo e cognitivo che avvengono come scatti di crescita fino ai due anni. Per poi presentarsi in maniera meno assidua e con una frequenza diversa da individuo all’altro. In questo ultimo caso andremo a parlare in maniera specifica di disturbi del sonno che sono un capitolo a parte. Ed è questo che succede anche con la regressione del sonno dei 6 mesi.
I progressi che ogni bimbo andrà a compiere nella sua crescita vengono rielaborati e consolidati nel sonno e in particolare nella fase REM. Una rielaborazione che ha il compito di gettare le basi per le future acquisizione fisiologiche ed autonome di ogni bimbo. Questo ci porta a determinare che non possiamo considerare le regressioni come una nanna peggiore, ma tutt’altro. È proprio il momento in cui il nostro bimbo ci mostra che sta crescendo ed ha sviluppato nuove abilità motorie, cognitive e sociali.
Spesso torniamo a casa dall’ospedale dopo aver partorito, con miriadi di informazioni sul cambio del pannolino, su come si medica il cordone ombelicale ma in pochi ci parlano di sonno nei neonati e nei bambini.
Nei primissimi mesi di vita la quantità di sonno REM copre la metà del sonno totale di ogni bambino per poi diminuire intorno ai due anni con un buon 20 – 25 % . Stabilizzandosi nel corso della vita.
Il sonno in questa fase apparirà, dall’esterno:
Tutto ciò è, ripeto, assolutamente normale, ed avviene a causa dell’attività del cervello, che sviluppando nuove competenze, andrà a creare e generare anche nuove reti neuronali.
A differenza di un adulto, o di un bambino più grande, i neonati si addormentano entrando direttamente nella fase REM saltando di fatto il sonno leggero, e quello profondo, che sono comportamenti da bambini più grandi e adulti.
In questo periodo si assiste a dei veri propri scatti di crescita e acquisizione di nuove abilità. Si tratta di conquiste molto importanti e intense, che ogni bambino vorrà riprovare ogni volta che gli sarà possibile. Di giorno come di notte. Nel momento del pisolino o anche nella nanna serale.
I 6 mesi di vita di un bambino ci saranno cambiamenti molto importanti, e questi traguardi evolutivi sono:
Intorno ai sei mesi non c’è solo lo sviluppo di abilità e di movimento, cognitive o del linguaggio, ma ci sarà una scoperta che lo spaventerà molto. La paura di essere abbandonato e separato. Spesso queste paure avvengono in concomitanza con lo svezzamento, che mette in gioco la consapevolezza di essere un individuo a sé stante dalla mamma e dal papà. Figure che fino a quel momento aveva percepito come un tutt’uno con il suo corpo dando per scontato una risposta ai bisogni primari che ogni bambino esprime in maniera naturale.
Sapori nuovi, consistenze diverse dal latte e odori mai percepiti prima, sono percezioni che in molti casi hanno bisogno di tempo per essere elaborate e inglobate, tanto che finiscono per inficiare la qualità del sonno dove l’attività cerebrale non smette mai di viaggiare.
Lo psichiatra infantile Donald Winnicott afferma che “ogni bambino inizia una creazione del mondo” dal momento in cui nasce, e corrisponde principalmente dal momento in cui il bambino inizia a distinguere se stesso con gli altri. E per poterlo fare ha bisogno di ogni momento a propria disposizione andando a intaccare a volte proprio il sonno.
Ogni bambino è unico e nella sua individualità può capitare che le regressioni del sonno non si presentino nemmeno o accadere a fasi alterne. Come tante altre, anche questa è una fase, un momento transitorio che passerà, ma che ogni genitore avrà bisogno di affrontare con strategie ben mirate per poter comprendere i bisogni del proprio bimbo.
In questo grande scombussolamento dei ritmi del sonno e della veglia il rituale della nanna potrebbe essere un ottimo alleato. Senza fretta, iniziando a rallentare il ritmo frenetico della giornata, abbassando luci e suoni creando un piccolo rituale composto dal bagnetto (se rilassa), al pigiamino, la lettura o la filastrocca che cambierà in base all’età.
Un rito atteso e amato da tutta la famiglia che servirà al bambino per sentirsi rassicurato. Offrendogli i punti di riferimento necessari in caso dovesse svegliarsi durante la notte rispondendo con calma e serenità ai suoi bisogni. Accontentalo se chiederà di essere allattato o attaccato al seno.
Essere genitore è il mestiere più difficile del mondo oltre che il più complesso, lo sappiamo bene. Nessun libretto delle istruzioni, o se esiste è scritto in una lingua antica che nessuno è in grado di tradurre. Avere poi in braccio un esserino indifeso, che ha bisogno di noi in tutto per tutto, è normale porti a sconvolgerci la vita, e non è assolutamente facile essere calmi, rilassati e agire di conseguenza. Ogni famiglia però ha un percorso diverso, ogni bambino e ogni diade, sono unici. Si può dormire serenamente, ma bisogna anche aspettarsi fasi più difficili.
In ogni caso, bisogna solo trovare la quadra giusta e se parlarne con una consulente può sembrare la strada da percorrere sono qui pronta ad accompagnare il genitore che lo richiede, nel rispetto dei bisogni di tutta la famiglia.
Anche un buon rapporto con la nanna di giorno, può essere un valido alleato per affrontare al meglio la regressione dei 6 mesi: non perderti il mio nuovo videocorso sul sonno diurno, ti sarà davvero di aiuto! E nel frattempo divertiti con l’App Dolcenanna a monitorare i progressi fatti!