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Il pigiamino indossato, i denti lavati, le luci abbassate e le parole sussurrate: è giunto il momento di andare a dormire per tutta la famiglia, ma sembra che qualcosa impedisca al tuo bambino di addormentarsi serenamente. La paura di mostri, fantasmi o streghe prende il sopravvento la notte, e rischia di inficiare ogni buon tentativo di addormentamento sereno. Ma come puoi affrontare la paura del buio dei bambini? Non a caso ho detto affrontare… scopriamolo insieme, continua a leggere!
Partiamo dalle basi: avere paura è una reazione fisiologica naturale, sia negli adulti che nei bambini. Si tratta di un’emozione primaria (conosci i bisogni primari, come quello di contatto?) con uno scopo ben preciso per la conservazione della specie. La paura è una preziosa alleata per l’essere umano che, attraverso di essa, difende sin dall’alba dei tempi, e sin dalla sua nascita, il proprio territorio e la propria persona dalle minacce esterne o interne (reali o immaginarie che siano). È la prima emozione a farsi largo nella vita di un individuo, e appare fin dai primi mesi di vita, proseguendo per tutta la crescita, e oltre.
Eh no! Non è vero che le paure dei bambini sono meno importanti di quelle degli adulti, o tantomeno che sono più piccole e di scarso valore. La paura è un’emozione a tutti gli effetti come appare la gioia, la felicità e il piacere. Un bambino ha diritto di essere impaurito alla stessa maniera in cui lo vogliamo felice, contento, appagato. Indifferentemente se l’oggetto di tale paura sia reale, o frutto della sua immaginazione.
Comunemente siamo propensi a pensare che l’unica paura che i bambini esprimono riguardi tutto ciò che è buio associando figure irreali perlopiù mostruose. Tuttavia le paure infantili sono molteplici, dinamiche e possono manifestarsi o scomparire a seconda dell’età dei bambini.
La paura del buio nei bambini è una manifestazione molto comune che si verifica attorno ai 2 – 3 anni. A questa età le emozioni sono altalenanti e appare difficile per un bambino discernere la realtà dalla fantasia. Mostri, fantasmi, lupi mannari sono la rappresentazione di una paura interiore che necessita di essere portata all’esterno per poter essere compresa, ma anche frutto di un uso di televisione e cartoni animati.
Accade principalmente al calare della sera con il passaggio tra la veglia e il sonno, nel momento più delicato per un bambino: il distacco dalla figura genitoriale. I bambini piccoli non temono l’oscurità in sé, ma ciò che essa rappresenta, ovvero la separazione con la figura di accudimento (ansia da separazione neonati).
Esistono inoltre, alcuni fattori che creano una maggiore ansia nei bambini al calare della sera e che possono provocare difficoltà nell’addormentamento o risvegli improvvisi nel corso della notte. Le situazioni che possono innescare la paura possono essere:
Cosa possiamo fare noi adulti di fronte alla paura di un bambino? È necessario mostrare al proprio bambino che non siamo intimoriti dalle sue reazioni. Ansia ed apprensione comunicano messaggi fuorvianti, con la conseguenza che il piccolo provi ulteriore senso di colpa e imbarazzo. È importante condividere l’aspetto emotivo della paura, avendo cura di accogliere senza sminuire o deridere ogni comportamento del bambino. La chiave principale per affrontare la paura dell’oscurità (o le differenti paure emerse durante lo sviluppo) è comprendere che esiste e come tale va rispettata.
Ti suggerisco alcune strategie che possiamo mettere in atto di fronte alla paura del buio:
In conclusione, la paura è un’emozione molto forte che intimorisce grandi e piccini e se all’apparenza tendiamo a scacciarla, risulta necessaria per la nostra sopravvivenza. Proviamo a conoscerla attraverso l’accoglienza, e piano piano, le notti insonni alla caccia di mostri o fantasmi sotto al letto diminuiranno ( per approfondire tante tematiche inerenti la nanna dei tuoi bambini corri a scoprire la Membership Dolcenanna, il luogo di incontro tra professionisti, sonno e genitori, sempre a portata di mano.
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