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Contenimento e movimento. Due ingredienti magici che occorrono a un bambino per lasciarsi andare al sonno. Come possiamo sfruttarli al meglio? Una soluzione potrebbe essere quella di ricreare un ambiente sicuro, protetto. Un luogo confortevole che risponda al bisogno naturale ed istintivo di contatto di un bambino.
In questo articolo scopriamo insieme come il babywearing possa essere un alleato per la nanna serena dei nostri bebè, e un efficace aiuto per mamma e papà.
Il babywearing è una pratica di antica memoria consistente nel portare il proprio bimbo utilizzando lunghe e morbide fasce. O nella versione più moderna con l’ausilio di marsupi ergonomici.
Il termine anglosassone babywearing letteralmente significa indossare il bambino piccolo. In italiano più semplicemente andiamo a utilizzare l’espressione di “portare”.
Molteplici sono i benefici per i più piccoli tra cui la capacità di rilassare, calmare e confortare. Questo perché il contatto fisico con il genitore gli trasmette una sensazione di sicurezza rispondendo al bisogno primario che ogni cucciolo d’uomo dispone fin dalla nascita.
Inoltre, il movimento ondulatorio del genitore facilita il rilassamento. Un ritmo molto simile al dondolio della culla che permette una migliore qualità del sonno. Eh si! Dormire in fascia è possibile. Proviamo ad approfondire l’argomento.
Portare il bambino in fascia significa tenerlo a stretto contatto con la pelle, il respiro e il battito cardiaco del genitore. Questo crea un legame di attaccamento sicuro tra i due offrendo vicinanza e connessione. Il bambino sviluppa così una fiducia nel genitore, che lo aiuta a crescere sereno e sicuro di sé.
Inoltre, il contatto fisico tra genitore e il proprio figlio stimola la produzione di ossitocina. L’ormone dell’amore favorisce il benessere emotivo regolando il ciclo sonno-veglia e sincronizzando i ritmi biologici di entrambi.
Il babywearing permette al genitore di rispondere prontamente ai bisogni del proprio bambino, offrendogli conforto e attenzione. Creando un clima più tranquillo ed armonioso facilitando l’addormentamento e il riposo sereno per tutta la famiglia.
E no! Tenere in braccio il proprio bimbo non significa viziarlo. Il contatto è un bisogno fondamentale e irrinunciabile. In un mondo tutto nuovo, le braccia di mamma e papà, sono un porto sicuro dove rifugiarsi e fintanto ci fa piacere tenere in braccio il nostro cucciolo continuiamo a farlo.
Come dico sempre: l’aria si vizia, non i bambini!
Esiste un mondo immenso dietro a un pezzo di stoffa colorata. E’ ricco di emozioni, ascolto profondo ed è unico nel suo percorso di crescita proprio come i nostri bambini.
Se notiamo che il nostro bimbo è restio ad accettare il supporto che gli viene offerto, non forziamo ulteriormente il comportamento. Mettiamoci in ascolto dei suoi bisogni. Prestiamo attenzione ai segnali che ci offre il nostro bimbo. I motivi per cui non gli piace essere portato o avvolto in una copertina come lo swaddle, sono molteplici.
Eccone alcuni che ti consiglio di prendere in considerazione per capire se il supporto che stai offrendo al tuo bimbo sia adeguato. Dopo aver accertato con il tuo pediatra lo stato di benessere del tuo bimbo prova a fare caso se:
E infine come ti senti tu mamma o papà quando leghi a te il tuo bimbo? Uno dei motivi per cui il babywearing è così apprezzato dai genitori è sapere che il proprio bimbo è al sicuro, protetto tra le braccia di mamma e papà.
Tante volte però non riusciamo a comprendere ciò che il nostro bimbo vuole dirci e di cosa necessiti in quel momento. Faticando a comprendere le sue necessità viene a crearsi la sensazione di non essere adeguati al ruolo genitoriale. Un passaggio assolutamente normale. Il tempo, l’esperienza e l’osservazione ci daranno la chiave per ascoltare, comprendere il nostro bimbo (i segnali di sonno dei neonati: quali sono?).
Per praticare il babywearing in modo sicuro ed efficace, è importante scegliere una fascia o un supporto ergonomico che rispetti la fisiologia del bambino e del genitore.
La fascia o il marsupio devono sostenere adeguatamente:
Esistono diversi tipi di fasce e supporti per il babywearing, adatti a diverse età e situazioni. Per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze, è consigliabile informarsi bene sulle caratteristiche provando più opzioni possibili.
Inoltre, è utile rivolgersi a un consulente per il sonno che saprà consigliarti un’associazione di professionisti del settore, i quali potranno offrire consigli e adeguare il supporto in base alla vostra storia personale.
Il babywearing è una pratica adatta a tutte le stagioni, estate compresa come recita il titolo di questo paragrafo. Seppure l’idea di due corpi uniti in una situazione in cui il caldo fa da padrone possa apparire impossibile, è bene precisare che il bisogno di contatto non scompare con l’innalzamento delle temperature.
Come possiamo far dormire in fascia il nostro bimbo nelle giornate più calde? Adattando il babywearing alla stagione estiva con alcuni accorgimenti utili per un sonno sereno dei nostri bimbi (neonato al mare: come fare la nanna).
Ecco alcuni suggerimenti:
Il babywearing è una pratica antica e al tempo stesso moderna, che offre numerosi vantaggi sia al bambino che al genitore. Tra questi, c’è sicuramente il miglioramento della qualità e della quantità del sonno, che è fondamentale per la salute e lo sviluppo del piccolo. Dormire in fascia è quindi un modo per coccolare il proprio bambino, ma anche se stessi.
Se i dubbi, le perplessità e le incertezze rimangono esiste uno spazio unico in cui trovare risposte, informazioni, ascolto e sostegno, e a cui rivolgersi a misura di mamma. Sei sei in difficoltà ti aspetto con tante professioniste nella membership di Dolcenanna.