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Dorme abbastanza? Se lo prendo in braccio cresce viziato? I neonati si addormentano da soli? Queste sono alcune delle domande che i neogenitori si pongono durante i primi mesi di vita del proprio bambino. Le prime settimane dalla nascita addormentarsi in maniera efficace sarà difficile per i più piccoli che, appena venuti al mondo avranno bisogno di un’attenzione speciale. Come addormentare un neonato? I genitori vogliono sapere se esistono delle attività concrete che possano favorire l’addormentamento.
In questo articolo affronteremo insieme proprio alcune modalità utili che possono facilitare il sonno per un neonato.
I primi tre o quattro mesi dopo la nascita rappresentano un passaggio fondamentale per la crescita e lo sviluppo di un neonato. Nell’utero materno il bebè è avvolto, cullato dai movimenti della mamma, rassicurato dalla voce del papà o ipnotizzato dalle melodie di una ninna nanna.
Abituarsi alla vita fuori non sarà assolutamente facile sotto molteplici punti di vista.
Nelle prime settimane di vita i neonati dormono dalle 16 alle 20 ore, alternando momenti di sveglia per mangiare, sorridere e bagnare il pannolino.
La mancanza di regolarità è dovuta a un ritmo interno non ancora sviluppato ed è consueto confondere il giorno con la notte. Addormentarsi all’improvviso ed ovunque rientra nella cerchia di tutti i comportamenti considerati normali nei primi mesi di vita di un bambino.
Tuttavia potrà capitare che un neonato o un bambino improvvisamente si svegli o fatichi a lasciarsi andare. Una volta che si è svegliato o che fatica a dormire come possiamo accogliere il suo disagio? E’ bene specificare prima di proseguire che ogni bambino è a sé con un proprio carattere, preferenza e un’indole unica che qualsiasi modo utilizziamo per accompagnarlo al sonno è parte di un ascolto attivo che nulla avrebbe a che fare con i capricci e il creare vizi (bisogno di contatto nei bambini).
Generalmente le cause di risveglio per un neonato e un bambino possono essere a centinaia con un’evidente difficoltà di interpretazione del pianto da parte dell’adulto. Nei primi anni di vita i micro risvegli sono una condizione considerata fisiologica e andranno a sparire e a ridursi con il tempo, mentre alcuni faranno parte integrante dello sviluppo (disturbi del sonno nei bambini).
Abbiamo osservato che addormentarsi in maniera efficace risulta estremamente complicato per un neonato e per far sì che possa accadere occorre la nostra presenza per accompagnarli.
E seppure non esistono bacchette magiche, incantesimi e pozioni fatate è importante sottolineare che esistono tre ingredienti che non devono mai mancare con i nostri bambini:
Non avere timore di coccolare, abbracciare, dondolare. La nostra vicinanza rilassa rendendo più sereno il momento di addormentarsi.
Il babywearing è una pratica consistente nel portare il proprio bambino in una fascia o in un marsupio ergonomico, favorendo il contatto pelle a pelle con il genitore.
Studi scientifici dimostrano come il contatto skin to skin apporti innumerevoli benefici per il neonato, sia a livello fisico che emotivo, consentendo un addormentamento sereno. Un approccio che abbraccia ed accoglie il bisogno primario di contatto utile a ricreare la sensazione di contenimento provata nell’utero materno.
I benefici del contatto pelle a pelle con l’ausilio del babywearing permettono di:
Il babywearing può risultare un alleato per addormentare il proprio bambino a patto che vengano eseguite correttamente le posizioni in base all’età, al peso e al supporto scelto.
È importante sottolineare che non tutti i bambini amano essere portati in fascia o nel marsupio come essere avvolti, fasciati con lo swaddle o accolti nel sacco nanna (come scegliere il modello per l’estate?).
Il mio consiglio è rimanere in ascolto attivo del proprio bambino, rispettandolo senza insistere ulteriormente e in caso di dubbio affidarsi a una consulente specializzata nel babywearing.
Il primo comportamento istintivo di ogni genitore in ascolto del proprio bimbo che piange è quello di prenderlo in braccio accogliendo il bisogno di contatto primario.
Il Dr. Harvey Karp, ideatore del metodo delle 5 S inserisce il movimento di dondolare e cullare un neonato come pratica indispensabile per calmare un neonato. Nel grembo materno abbiamo ampiamente osservato come il feto cresca sviluppandosi in un ambiente protetto. E’ avvolto, ipnotizzato dai rumori esterni e interni, cullato dai movimenti del corpo materno che una volta venuto al mondo avrà bisogno di tempo per ambientarsi alla vita esterna.
Il dondolare con un ritmo dolce, lento utilizzando pacati movimenti avanti e indietro ricrea le stesse sensazioni di protezione e sicurezza provate dal bambino nell’unico ambiente conosciuto, la pancia della mamma.
Quando prendiamo in braccio un neonato proviamo a fare caso come istintivamente sia lui stesso a scegliere la posizione della testa. Il suo comportamento sarà quello di appoggiare la testa vicino al cuore sorprendendo il genitore per la scelta precisa e decisa del piccolo.
Il mio consiglio è quello di preferire il braccio sinistro al destro per consentire al neonato di appoggiarsi delicatamente sul cuore. Inoltre è bene dondolare cullando avanti e indietro come accadeva nel grembo materno evitando sollecitazioni brusche da destra a sinistra.
Il ticchettio della pioggia sui vetri, il rumore della macchina in movimento o il costante frusciare dell’aspirapolvere rappresentano l’insieme costante di un flusso sonoro calmante per il cervello umano.
I rumori gentili possono essere un ottimo alleato per conciliare il sonno in un neonato, nei bambini più grandicelli e negli adulti. Seppure siamo abituati ad associare il termine rumore con un comportamento fastidioso e irritante, è bene considerare che è una consuetudine errata.
Ricerche scientifiche hanno evidenziato come alcune frequenze ripetute costantemente siano rilassanti per il cervello umano favorendo il rilassamento, la calma e conciliando il sonno. Differentemente da un pensiero comune nel grembo materno non vige il silenzio assoluto ma una serie di suoni ovattati provenienti dal flusso sanguigno, battito cardiaco e dal movimento del corpo materno. E non solo! La voce del papà, fratellino o sorellina, la ninna nanna o una musica soave vengono uditi, percepiti e assimilati dal neonato.
Utilizzare un suono costante, una frequenza di rumore conosciuta attiva un riflesso calmante attenuando l’eventuale fastidio proveniente dall’ambiente circostante causa di risveglio e pianto nel neonato.
La possibilità di avere un rumore rosa o bianco non sempre è possibile. In commercio esistono apparecchiature che sopperiscono alla mancanza naturale del suono. E’ importante aggiungere che qualsiasi dispositivo venga scelto deve essere utilizzato in totale sicurezza rispettando alcune linee guida.
È possibile utilizzare le apparecchiature White Noise tenendo conto di alcune accortezze come:
I rumori bianchi e rosa sono una soluzione temporanea per il sonno che possono essere utilizzati per costruire dei ponti tra un ciclo di sonno e l’altro. Utili strumenti sia per la notte che per una nanna diurna. È utile sottolineare che qualsiasi rumore venga scelto non è da considerarsi parte di una ricetta magica per la nanna di un bambino (come funziona il ritmo sonno veglia di un neonato).
Ognuno di noi, ripensando alla propria infanzia, avrà memoria di una cantilena o di una ninna nanna che ricorderà con enorme affetto. Accompagnare il proprio bambino con un suono lento, costante e senza sbalzi è una pratica di antica memoria che in molte società viene tramandata di generazione in generazione. Come addormentare un neonato con la ninna nanna?
Un’abitudine che possiamo utilizzare a partire dalla gravidanza proseguendo con la nascita del proprio bambino che non avrà bisogno di alte doti musicali, lezioni di canto o una perfetta intonazione. Inoltre, ogni neonato percepisce ogni voce differente per timbro, ritmo e intensità già dal grembo materno che una volta venuto al mondo saprà riconoscere.
La ninna nanna per funzionare avrà bisogno di essere lenta, senza sbalzi di ritmo, ripetuta. Le parole dovranno essere cadenzate, bisbigliate o espresse sotto voce. Le ninna nanna con le basse vibrazioni hanno un potere calmante, rilassante e a tratti soporifere sia che vengano eseguite dalla mamma che dal babbo.
Il canto lento con un tono di voce molto basso regolarizza la respirazione portando a una sensazione di benessere e rilassamento dei muscoli trasmettendo un senso di sicurezza nel lattante.
Il primo anno di vita di un bambino è un insieme di grandi conquiste, enormi progressi in un mondo pieno di stimoli che dovrà fronteggiare con le conoscenze acquisite nel grembo materno. Ogni bambino con la sua individualità avrà bisogno di tanto ascolto attivo per uno sviluppo di crescita armoniosa.
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